Quando la pubblicità medica può essere censurata

Quando la pubblicità medica può essere censurata

Se hai uno studio medico saprai che farsi pubblicità può aiutarti ad accrescere il tuo  numero di pazienti. Ma la pubblicità medica può essere censurata… quindi attenzione al modo in cui sponsorizzi il tuo studio!

Ci sono infatti alcune regole da rispettare purché la pubblicità medica sia ammessa dalla legge. La prima tra queste consiste nel non pubblicare contenuti ingannevoli.

Il nostro consiglio è quello di affidarti sempre ad un esperto di marketing e comunicazione per la tua pubblicità medica, perché ci sarà sempre qualche cavillo che ti è sfuggito… ed il rischio da correre è grosso.

Ad ogni modo, di seguito ti daremo qualche dritta utile per la tua pubblicità/informazione medica.

Alcune regole per pubblicizzare il proprio studio tramite un sito internet

Farsi conoscere attraverso un sito internet è senza dubbio un’opzione valida per chi ha uno studio medico. Ma anche in questo caso bisogna fare attenzione ai contenuti pubblicati e al fatto che il sito debba avere un dominio che termina per .it (i domini .com non sono ammessi).

Nel dettaglio, nel caso di informazione pubblicitaria tramite portale web è obbligatorio rispondere al D.Lgs n. 70 del 9 aprile 2003.
Esso prevede che sul sito vengano specificati:

  • Il nome o la ragione sociale dello studio medico
  • L’indirizzo della sede
  • I contatti dello studio
  • Il numero d’iscrizione all’ordine professionale
  • Gli estremi di laurea del dottore
  • La dichiarazione che il messaggio informativo/pubblicitario sia scritto e divulgato nel rispetto del Codice Deontologico dei medici
  • Gli estremi dell’autodichiarazione del sito internet inviati all’Ordine provinciale.

Pubblicità medica censurata:
il caso Collanol

Il caso Collanol non riguarda propriamente la pubblicità di uno studio medico, bensì di un integratore. Tuttavia riteniamo sia utile per comprendere l’importanza che l’Ordine dei Medici e lo Iap (Istituto Autodisciplina Pubblicitaria) danno alla veridicità dell’informazione.

La pubblicità del Collanol è stata censurata con la pronuncia n. 70/2019 del 5 maggio 2020 emessa nei confronti di Vivislim Srl, perché ritenuta ingannevole.

La parte della pubblicità che è stata censurata riguarda infatti la possibilità, attraverso l’assunzione di una capsula al giorno del prodotto appena menzionato, di favorire la produzione di collagene, attenuando l’infiammazione del tessuto articolare. Citando il messaggio pubblicitario, Collanol “attenua l’infiammazione […] attivando un intenso processo di ringiovanimento del tessuto articolare”, con “un notevole miglioramento della mobilità articolare con riduzione del dolore” e “un miglioramento visibile e duraturo delle articolazioni con ridotta funzionalità”.

Un messaggio promozionale, questo appena citato, che secondo lo Iap attribuisce al prodotto “proprietà che trascendono la sua natura di integratore alimentare“.

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